Quando si parla di visite immobiliari è necessario distinguere tra quelle che riguardano case dove è già presente (proprietario o affittuario) oppure sfitto. In entrambi i casi bisogna tenere a mente che il proprietario non deve essere necessariamente presente in quanto si può dare l’incarico a un agente immobiliare. Quest’ultimo è anche la figura più indicata per saper valorizzare in maniera adeguata gli elementi di pregio e i punti di forza dell’immobile. Al tempo stesso le modalità di organizzazione della visita possono cambiare a seconda delle circostanze.
Ad esempio in un appartamento già locato per trovare un nuovo inquilino al termine dell’attuale locazione per legge le visite da parte di terzi sono regolate dallo stesso contratto d’affitto, in quanto è bene che sia sempre presente una clausola specifica. Si tratta di un accorgimento necessario per evitare malintesi. In genere la visita dell’immobile da parte di aspiranti inquilini avvengono dopo che sono state comunicate con un congruo preavviso. Inoltre il conduttore deve essere presente.
Se nel contratto non esiste questa clausola bisogna che le modalità di svolgimento siano concordate e dopo che l’inquilino abbia dato il suo consenso. In caso contrario il proprietario commette una violazione di domicilio. In alcune situazioni è lo stesso locatario a far visitare l’immobile agli interessati, tuttavia è necessario che questa eventualità sia prevista in una clausola del contratto, indicando anche le fasce orarie per garantire la privacy degli inquilini. Di conseguenza il proprietario evita di essere presente in queste circostanze.
Se invece l’immobile oggetto di visite deve essere venduto, si consiglia di fare in modo che il proprietario non sia presente. Infatti è bene affidarsi a un agente immobiliare esperto nel settore, così da poter ottimizzare tempi e risultati. Questo professionista riesce a descrivere in maniera esatta le caratteristiche della casa, evitando frasi scontate oppure sentimentalismi.
Per molti la propria abitazione è perfetta o legata a profonde emozioni, tuttavia questo non è quanto viene richiesto dai potenziali compratori
Di conseguenza la presentazione dell’immobile deve avvenire in maniera razionale. Al tempo stesso bisogna considerare anche l’aspetto psicologico in quanto la presenza del proprietario irrigidisce il potenziale acquirente. Per questo motivo, magari per non offendere involontariamente il proprietario o perché si sente in difetto, esprimere in totale sincerità la propria opinione.
Infatti è psicologicamente difficile suggerire modifiche, manifestare in piena libertà le proprie idee, dei pregi e dei difetti della casa o contrattare sul prezzo.
Ciò si spiega facilmente se si pensa che molte persone si sentono in imbarazzo quando comunicano al proprietario oppure all’agenzia l’orario a loro più congeniale per visitare la casa perché credono di creare disturbi. In altri casi i potenziali acquirenti possono provare imbarazzo a entrare negli ambienti più intimi e privati (ad esempio il bagno e le camere da letto) se i loro occupanti sono presenti. Di conseguenza si rovina l’atmosfera e la visita della casa diventa un poco piacevole e non permette di raggiungere i risultati sperati.
Una soluzione per ottimizzare i tempi delle visite in base alle proprie esigenze consiste nell’open house: si tratta di una tecnica di compravendita immobiliare nata negli Stati Uniti dove è molto apprezzata. Invece in Italia è presente da pochi anni grazie all’associazione italiana home stager e alle agenzie immobiliari. Questo sistema sta ottenendo un certo successo in quanto si può applicare sia alle case da vendere che a quelle da affittare.
L’open house consiste nell’organizzare appuntamenti collettivi così da poter effettuare visite di gruppo, riunendo i singoli visitatori e interessati all’immobile. I vantaggi offerti riguardano sia i potenziali acquirenti o inquilini che i proprietari dell’abitazione: da un lato non è necessario fissare vari appuntamenti con un notevole risparmio di tempo. Infine il proprietario non assiste il gruppo durante la visita, ma l’intera procedura è affidata a un agente immobiliare professionista, che si occupa anche di strutturare il gruppo decidendo anche il numero dei partecipanti. In questo modo le persona interessate alla casa hanno una grande libertà di manifestare le proprie opinioni senza alcun tipo di pressione.
Salve ho un contratto di affitto regolare di 4+4.
Il proprietario dopo un anno ha deciso di vendere chiedendomi di liberare la casa entro tre mesi, può farlo? Inoltre sta già facendo venire gente a visionare l’immobile, chi decide il giorno delle visite? Io da contratto le devo concedere un giorno la settimana per un totale di 2 ore.